Tiziano Vecellio (a volte Vecelli), meglio noto semplicemente come Tiziano, fu uno degli artisti più importanti della scuola veneziana durante il Rinascimento, nel XVI secolo. Nel corso della sua vita fu noto anche come Da Cadore, dal suo luogo di nascita, Pieve di Cadore.
Per i suoi contempanei era "il sole tra le piccole stelle", a riprendere la famosa fine del Paradiso di Dante. Tiziano fu il più versatile tra i pittori italiani. Era abile con i ritratti così come con i paesaggi, generi che gli portarono la fama, ma anche con i soggetti mitologici e religiosi. Da giovane studiò con Sebastiano Zuccato, poi con i fratelli Bellini, Gentile e Giovanni, figli di Jacopo. I Bellini formavano una famiglia di pittori molto famosa a Venezia, e fecero conoscere Tiziano a molti altri artisti. Tra questi il famoso Giorgione, la cui Venere dormiente fu molto importante per la Venere di Urbino, esposta agli Uffizi, e per la Venere e Cupido di Tiziano.
Poiché visse una vita eccezionalmente lunga per il tempo, la sua maniera ebbe modo di cambiare drasticamente nei suoi ultimi anni, tanto che alcuni critici vi vedono un artista diverso. Le due parti della sua carriera sono unite dal suo profondo interesse per la colorazione, emblematico della scuola veneziana. Le sue ultime opere probabilmente non presentano le stesse tinte vivaci e luminose dei primi lavori, ma le loro pennellate larghe e le modulazioni policromatiche e sottili non hanno precedenti nella storia dell'arte occidentale. L'impatto di Tiziano arrivò a tutta la pittura europea, e il suo nome è spesso ricondotto alla fonte di ispirazione di molti artisti.
Nella Sala di Tiziano della Galleria degli Uffizi si trovano alcuni dei suoi ritratti più ammirati, insieme alla Venere. Tra i ritratti figurano: Ritratto del vescovo Ludovico Beccadelli, Ritratto di Caterina Cornaro come santa Caterina d'Alessandria, Ritratto di Francesco Maria della Rovere, Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere, Ritratto di un cavaliere di Malta, e un Ritratto virile, noto anche come Ritratto di uomo malato.
Agli Uffizi si trova anche la sua Flora, un'opera di incredibile bellezza, che cattura perfettamente lo stile del suo primo periodo, con "un'intensità di colore calda e ardente", (Kren e Marx, Web Gallery of Art). Il quadro mostra l'uso di un colore arancio-brunastro, a cui venne dato il nome di "Tiziano", per il frequente uso che ne fece l'artista. Oltre che nella Flora, tale colore venne utilizzato per i capelli dei suoi primi ritratti di cortigiane.
Si è detto che pochi dei suoi alunni e assistenti divennero in qualche modo artisti indipendenti, e molti rimasero suoi assistenti per tutta la loro carriera. Tra i suoi alunni più importanti vi sono però artisti come Paris Bordone (1495-1570) e probabilmente El Greco (1541-1614), negli ultimi anni del maestro. La Santa Margherita, altra opera degli Uffizi, è attribuita a Tiziano e assistenti.
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