Pietro Perugino, nato Pietro Vannucci, fu un pittore della scuola umbra, il cui stile fondò una linea di espressività classica nel corso dell'Alto Rinascimento. Iniziò come apprendista all'età di nove anni, probabilmente con Benedetto Bonfigli (1420-1496). Si spostò poi ad Arezzo e a Firenze, dove divenne assistente di Andrea del Verrocchio (1435-1488), insieme al giovane Leonardo da Vinci (1452-1519). Prima di entrare nella gilda di san Luca, nel 1472, imparò a usare la prospettiva in pittura da Piero della Francesca (1412-1492). A Firenze, il Perugino fu anche uno dei primi a praticare la pittura a olio.
Ritornò brevemente nella sua città natale, Perugia, dalla quale prese nome; si spostò poi a Roma, intorno al 1480. Qui i suoi lavori nella Cappella Sistina, insieme a Pinturicchio (1452-1513), vennero poi abbandonati per le opere di Michelangelo (1475-1564). Si spostò di nuovo tra Perugia, Firenze e Roma, per lavori commissionati al suo studio fiorentino. In questo periodo realizzò la Pietà degli Uffizi, un'opera insolita, definita estrema per un artista un tempo sentimentale e devoto, anche se già Vasari ne parlò come di un uomo poco religioso. Tuttavia si è notato che il suo autoritratto, anch'esso agli Uffizi, reca la scritta Timete Deum, una sorta di contraddizione per un uomo che negava apertamente l'immortalità dell'anima.
A Perugia fu incaricato per il Collegio del Cambio, dove potrebbe aver avuto come assistente il giovane Raffaello (1483-1520). Realizzò molte opere in tutte queste città, eseguendo degli affreschi anche a Trevi. Alla Galleria degli Uffizi troviamo anche la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Sebastiano, il Ritratto di Francesco delle Opere, il Ritratto di Biagio Milanesi, il Ritratto del monaco Baldassarre e Orazione nell'orto.
(Testo adattato da www.wikipedia.org entry on Perugino, disponibile in GNU Free Documentation License).