Le opere d’arte che rappresentano i Re Magi, il loro corteo o il momento in cui arrivano a visitare il Bambin Gesù sono numerosi nell’arte cristiana.
Alla Galleria degli Uffizi sono presenti diversi quadri che rappresentano questo soggetto, realizzati da artisti italiani e stranieri. Ricordiamo alcuni tra i più importanti.
Una delle opere più note di Gentile da Fabriano è la sua Adorazione dei Magi, o Pala Strozzi, un dipinto a tempera e olio su tavola datato 1423. Nel quadro, ricchissimo di colori, episodi e dettagli, è rappresentato un corteo sfarzoso, che rappresentava la ricchezza e l’amore per la bellezza del committente, il fiorentino Palla Strozzi. Gentile realizzò magistralmente anche numerosi dettagli naturalistici.
L’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli è una tempera su tavola, dipinta intorno al 1475. In quel periodo il tema era già molto diffuso tra gli artisti, ma Botticelli lo realizzò con delle scelte formali molto innovative. Nel dipinto è possibile riconoscere i ritratti di alcuni esponenti della famiglia Medici, tra cui il giovane Lorenzo il Magnifico, ma anche Botticelli stesso.
Leonardo da Vinci lavorò alla sua Adorazione dei Magi tra il 1481 e il 1482. Il dipinto a olio e tempera grassa su tavola rimase incompleto. Leonardo, che conosceva il quadro di Botticelli, innovò l’iconografia del tema. Scelse un momento preciso della visita dei Magi, quello in cui Gesù rivela la propria natura divina, perché voleva rappresentarne il profondo senso religioso.
Albrecht Dürer dipinse la sua Adorazione dei Magi nel 1504: l’opera rimase in Austria fino al 1793. Quell’anno arrivò agli Uffizi grazie a uno scambio di opere tra musei. L’opera rappresenta lo stile del Rinascimento tedesco: Dürer portò a un altissimo livello di qualità artistica l’intreccio tra elementi stilistici nordici e italiani. L’artista visitò più volte l’Italia e ne studiò l’arte.
Questa è solo una piccola selezione delle opere che rappresentano l’Adorazione dei Magi esposte alla Galleria degli Uffizi: altre, di importanti artisti, rendono uniche le sale del museo.