Hans Holbein il Giovane

Nascita: 1497  - Morte: 1543    Collocazione: Sala dei Fiamminghi e dei Tedeschi del Cinquecento

Hans Holbein il Giovane imparò a dipingere da suo padre, Hans il Vecchio (1460-1524), contribuendo anch'egli, come il padre, a far transitare l'arte tedesca dal Gotico al Rinascimento. Era il fratello minore di Ambrosius Holbein (1492-1519), anche lui pittore. Hans il Giovane è storicamente noto per un suo importante contributo, le illustrazioni per le satire dell'umanista Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il suo Elogio della follia. Uno dei più noti ritratti di Erasmo fu realizzato da Holbein. Realizzò illustrazioni anche per la storica traduzione della Bibbia di Martin Lutero.

Queste illustrazioni, anche se magistrali, competono con i 41 disegni utilizzati per le xilografie della Danza macabra. Holbein realizzò il lavoro per un libro pubblicato nel 1538, raffigurando allegorie medievali. Questi primi lavori furono eseguiti mentre l'artista si trovava a Basilea, in Svizzera. Il movimento della Riforma protestante non creò una situazione molto redditizia per gli artisti a Basilea, incoraggiando la partenza di Holbein per l'Inghilterra, nel 1526. Qui egli trovò il patrocinio della corte di Enrico VIII (1491-1547), e realizzò ritratti, tra gli altri, del re, della regina Anna Bolena (1501-1536) e della terza moglie del re, Jane Seymour (1507-1537).

Molti dei ritratti di corte di questo periodo crearono dibattiti e confusione riguardo a chi fossero i soggetti. Accadde anche per il ritratto che ora si trova agli Uffizi, che si pensa raffiguri sir Thomas More, statista inglese che Holbein conobbe tramite Erasmo. Il ritrattista realizzò anche un altro dipinto raffigurante More, poco dopo il suo arrivo in Inghilterra, intorno al 1527. Un altro ritratto completato nel suo periodo londinese si trova ugualmente agli Uffizi, il Ritratto di Sir Richard Southwell. Uno dei suoi ritratti più elogiati dalla corte è gli Ambasciatori, con il famoso cranio anamorfico alla base del quadro. Anche se i critici hanno individuato vari personaggi della corte come modelli del quadro, non c'è dubbio che l'opera sia magistrale nella rappresentazione, sia degli uomini che degli oggetti del contesto.

Agli Uffizi si trova anche uno dei suoi autoritratti. Per realizzare i suoi ritratti egli disegnava a matita prima di dipingere i suoi soggetti, e questi disegni sono considerati opere d'arte a loro volta. Il suo ultimo lavoro fu un ritratto incompleto di re Enrico, iniziato mentre si trovava a Londra. Holbein ci ha lasciato anche opere di carattere religioso, tra cui l'altare Oberried e la pala della Passione.

 

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