Giuseppe Maria Crespi fu un pittore del tardo Barocco, un talento unico nella scuola pittorica bolognese. Realizzò opere religiose, ma la sua eredità è legata soprattutto ai suoi contributi alla pittura di genere, o scene di vita quotidiana. Veniva chiamato lo Spagnuolo, per via della sua passione per la moda spagnola.
La sua prima formazione ebbe luogo presso Angelo Michele Toni (1640-1708), che lo influenzò molto nei suoi inizi, e successivamente presso il bolognese Domenico Maria Canuti (1620-1660). Nel suo studio Crespi lavorò accanto a Giovanni Antonio Burrini (1656-1727), anch'egli bolognese. I due sarebbero diventati stretti collaboratori, ma Crespi studiò anche disegno presso un altro bolognese, Carlo Cignani (1628-1719), alla sua Accademia del Nudo.
Se Crespi accolse l'influenza del vivace uso dei colori di Cignani, fu noto anche per essersi ribellato contro lo stile alquanto accademico che gli veniva imposto. Egli ricercò un senso di contrasto più forte nell'uso del colore e dell'effetto di chiaroscuro nei contrasti tra ombre e luci. Ciò risulta più evidente nelle sue opere di genere, spesso comparate a quelle dell'importante famiglia di artisti bolognesi, i Carracci, soprattutto di Annibale (1560-1609), ma anche a quelle dei pittori che operavano a Roma secondo le tradizioni olandesi e fiamminghe. L'audace uso del colore, influenzato dai veneziani, è quel che distingue gli italiani nella pittura di genere, dove erano più comuni colorazioni tenui e idilliache.
Crespi passò un periodo a Venezia, dove assorbì lo stile cittadino, e anche a Parma, dove studiò i capolavori religiosi del Correggio (1489-1534). I suoi affreschi religiosi e le pale d'altare non mostravano una capacità inferiore, ma la sua rivoluzione artistica è legata alla sua intensa osservazione della vita quotidiana. Queste opere contengono spesso qualche accenno di oscurità, nelle raffigurazioni compassionevoli delle classi sociali più povere e dei mendicanti. A tal riguardo, a volte è stato messo a confronto con il suo contemporaneo Alessandro Magnasco (1667-1749), ma è stato notato che lo stile altamente individuale di Crespi potrebbe rappresentare più un'influenza su Magnasco, che una somiglianza. La sua comprensione di questa dura realtà non risparmia il mondano, e spesso può enfatizzare l'impatto delle piccole cose, come nella raffigurazione delle pulci che invadono il benessere umano. Lo si osserva nel La pulce, dove una donna è sconvolta e risvegliata per grattarsi e scacciare queste piccole bestie. Nell'opera che si trova agli Uffizi, Donna che si alza dal letto (La pulce), vediamo un'altra donna, in una posa contorta alla ricerca della pulce. Uno dei suoi più importanti lavori religiosi è una serie di tele, i Sette Sacramenti.
L'artista era anche un ritrattista e caricaturista, noto anche per le sue incisioni di genere da opere del maestro olandese Rembrandt. Crespi guidò una scuola a Bologna, dove divenne un punto di riferimento per molti studenti veneziani. Ebbe due figli che seguirono le sue orme artistiche.