Giulio Campi

La famiglia di pittori Campi, di Cremona, sviluppò uno stile che mescolava elementi manieristici con alcuni della scuola veneziana, accanto a influenze tedesche e fiamminghe. Giulio e i suoi fratelli Vincenzo (1536-1591) e Antonio (1522-1587), tutti pittori, erano figli di Galeazzo (1477-1536), pittore a sua volta. Un loro lontano parente, Bernardino Campi (1522-1591), fu anch'egli pittore e assistente di Giulio. 

Giulio Campi era il fratello maggiore, e fu pittore ma anche architetto. Il suo stile pittorico era molto ricco nelle colorazioni, secondo la tendenza veneziana. Aiutò a definire lo stile della scuola dei pittori cremonesi e venne spesso chiamato il Ludovico Carracci di Cremona, come il Carracci (1555-1619) dell'Accademia degli Eclettici di Bologna. Mostrò uno stile personale già nei suoi primi lavori, come nella pala d'altare Vergine in trono tra i santi Nazaro e Celso, per la chiesa di sant'Abbondio. Quest'opera mostra l'influenza degli artisti emiliani, ma anche di alcuni bresciani, come il Moretto di Brescia (1498-1554) e Girolamo Romani, chiamato Romanino (1484-1562). L'artista mostra anche alcune riprese da Giovanni Antonio de Sacchis, il Pordenone (1484-1539).

Gli affreschi di Campi possono essere ammirati nelle chiese di Cremona, Mantova e Milano. Ricordiamo la Deposizione, per san Sigismondo a Cremona, la pala d'altare con Natività e santi e la Vergine con santi, che ritrae un marchese Stampa come donatore, a Milano, e le opere realizzate per san Girolamo, a Mantova. Fu anche un ritrattista di successo, sofisticato e dai colori elaborati, come notiamo nell'opera del 1551, Ritratto di Ottavio Farnese. Alcuni di questi ritratti sono esposti agli Uffizi, come Ritratto di suonatore e Ritratto di Galeazzo Campi, suo padre. 

A Cremona Giulio Campi era noto anche per essere collaboratore di Camillo Boccaccino (1504-15469, figlio del pittore emiliano Boccaccio Boccaccino (1467-1525).