Giovan Francesco Barbieri fu un pittore barocco della scuola bolognese, che prese il soprannome il Guercino a causa del suo strabismo. Aveva uno stile fluido, che risultava emozionante, e grazie al quale le figure sembravano molto animate e piene d'energia. Nacque nella città di Cento, in provincia di Ferrara.
Si dice che fosse in gran parte autodidatta, ma vivendo a Bologna fu influenzato dall'opera di Ludovico Carracci (1555-1619). Carracci, della famiglia di pittori, di cui facevano parte anche i suoi famosi cugini Annibale e Agostino, aveva uno stile personale ed emozionante, che comprendeva ampi movimenti, visibili nelle sue figure. Tale stile caratterizzò i lavori del Guercino.
Il corpus delle sue opere è di una vastita eccezionale, con più di 100 pale d'altare documentate, a cui bisogna aggiungere tantissimi dipinti e disegni. Tra i suoi contemporanei vi furono Benedetto Gennari (1563-1658) e Guido Reni (1575-1642), di Bologna. Fu invitato a Roma da papa Gregorio XV (1554-1623) e vi rimase per due anni, nei quali eseguì moltissimi lavori, tra cui un ritratto del papa che ora si trova al Getty Museum di Los Angeles. Nel 1623 realizzò il suo capolavoro, la Sepoltura di santa Petronilla, un grande, drammatico affresco per una cappella della basilica di san Pietro. Dipinse anche un popolare affresco mitologico per il Casino di Villa Boncompagni Ludovisi a Roma, noto come l'Aurora. La villa viene spesso chiamata appunto Casino dell'Aurora del Guercino, in suo onore.
Tra le altre opere, non religiose né mitologiche, vi sono pezzi pastorali o di genere, come Svaghi estivi, ora agli Uffizi. Ebbe molti allievi, e non smise di dipingere e insegnare fino alla morte.