Importante maestro spagnolo, Francisco Goya y Lucientes era famoso per le sue rappresentazioni grafiche della guerra e l'espressione dei tumulti interiori. Il suo apprendistato come pittore iniziò quando aveva 14 anni, con l'artista José Luján, e successivamente con il pittore tedesco Anton Raphael Mengs (1728 – 1779). Fu un inizio difficoltoso per il giovane pittore spagnolo, in conflitto con il suo insegnante e per la bocciatura alla sua domanda di ammissione all'Accademia reale di Belle Arti di San Fernando.
Francisco Goya non venne influenzato dal suo viaggio artistico, ma trovò qualche apprezzamento in Italia, e tornò presto a lavorare in Spagna. Iniziò a studiare a Saragozza con Francisco Bayeu y Subias (1734 – 1795), di cui avrebbe sposato la sorella Josefa, ed entrò rapidamente all'Accademia Reale di Madrid. Goya fu probabilmente il pittore preferito dalla corte reale: fu pittore di corte sotto re Carlo III (1716 – 1788), suo figlio Carlo IV (1748 – 1819) e per il nipote re Ferdinando (1784 – 1833). Un esempio dei suoi primi ritratti è rappresentato da Maria Teresa Vallabriga a cavallo, esposto agli Uffizi.
Goya era un romantico, nell'epoca dell'Illuminismo. Come molti contemporanei, fu influenzato dalla Rivoluzione francese. Nel 1792, l'artista divenne sordo e si isolò, dipingendo i famosi Capricci, una serie di 80 disegni, critici verso la cultura e la società del tempo. Realizzò anche una serie di dipinti molto personali, come Fantasia e invenzione e Il cortile del manicomio. Riemerse da queste oscure visioni alla fine del secolo, realizzando i suoi capolavori, La Maja desnuda e La Maja vestita. La Maja desnuda è considerato il primo nudo a grandezza naturale di una donna, al di fuori di un contesto allegorico o mitologico.
Nel 1810 Goya realizzò una serie di incisioni, pubblicate postume, che mostravano gli orrori della guerra, I disastri della guerra, mentre lavorava presso la corte francese. Dipinse anche visioni interiori più oscure, le Pitture nere, che comprendono anche il famoso Saturno che divora i figli. Le sue creazioni, così personali, andarono a influenzare i grandi pittori del XIX e del XX secolo, con un impatto vasto e profondo, anche nella cultura di oggi. Trascorse i suoi ultimi giorni a Bordeaux, dove morì all'età di 82 anni.